Da tempo, salvo una generale sospensione intervenuta in fase pandemica, il diario paziente di Terapia Intensiva (T.I.) rappresenta uno strumento che, innestandosi nel filone della “medicina narrativa”, viene utilizzato con beneficio per ridurre l’impatto traumatico della T.I. in pazienti e familiari.
Diversi studi e rapporti ne comprovano l’efficacia tanto per i pazienti/familiari, quanto per il personale che li assiste.
Una ulteriore recente ricerca in merito è stata presentata alla conferenza nazionale sull’assistenza sanitaria pediatrica della National Association of Pediatric Nurse Practitioners (NAPNAP) che si è tenuta dal 15 al 18 marzo 2023 a Orlando, Florida.
Come il diario riduce stress ed ansia dei familiari anche in Terapia Intensiva pediatrica (PICU)
I ricercatori hanno voluto valutare se l’introduzione di un diario anche in Terapia Intensiva Pediatrica (PICU), lasciato nella stanza del paziente per tutta la durata del suo soggiorno, migliora la comunicazione tra il personale e le famiglie e riduce l’ansia.
Per fare questo, sono state reclutate famiglie di pazienti con cardiopatie congenite, ricoverati in PICU per 7 o più giorni.
La soddisfazione della famiglia per il diario è stata valutata utilizzando un sondaggio sul grado di soddisfazione post-adozione del diario mentre le percezioni del personale sono state valutate utilizzando sondaggi pre e post-adozione.
Tre gli obiettivi della ricerca:
- Implementare lo strumento “Storybook” (diario che racconta evidenze narrative di quello che accade in ospedale ed in famiglia scritto in un linguaggio “fiabesco” adatto ai bambini) nel 50% delle famiglie con bambini con cardiopatia congenita complessa;
- Diminuire lo stress familiare percepito e l’ansia;
- Migliorare le conoscenze, i comportamenti e gli atteggiamenti del personale sanitario che ha utilizzato lo strumento Storybook.
Famiglie capaci di superare gli ostacoli linguistici
Nonostante le barriere iniziali all’adozione (la barriera linguistica, l’esitazione delle famiglie e il carico di lavoro del personale) che hanno suggerito la scrittura dello Storybook sia in inglese che in spagnolo, lo strumento ha trovato via via il gradimento di personale e famiglie che si sono dimostrati sempre più inclini ad utilizzarlo.
Inoltre, un risultato non scontato è stato che la maggior parte del personale sanitario (76%) ha ritenuto di avere a disposizione maggiori strumenti per educare/informare i genitori mentre la consapevolezza del personale sull’utilità dello strumento per le famiglie è aumentata del 45%.
In tutto questo, l’educazione di personale sanitario e delle famiglie nell’uso del diario ha avuto un ruolo importante, certamente appagato dai benefici rilevati.
Pur nel limitato numero di famiglie coinvolte (15 su 23 casi rispondenti ai criteri di reclutamento), è possibile affermare che che anche in campo pediatrico il diario promette di poter contribuire al miglioramento della comunicazione e quindi del percorso di cura.
Un tema quest’ultimo che, come i nostri follower sanno, ci sta molto a cuore ed è nel DNA di Dico Technologies.