Negli scorsi articoli abbiamo avuto modo di osservare come il diario paziente venga scritto, mediante linguaggio narrativo e scevro da informazioni cliniche, principalmente dal personale infermieristico e dai familiari.
Oggigiorno, testo foto, disegni a mano libera vengono rappresentati su un quaderno cartaceo che al termine della degenza è consegnato a paziente e familiari, affinché questi rileggendolo, possano ricostruire l’accaduto e superare così sintomi da stress post traumatico (PTSD) quali ad esempio ricordi deliranti e flashback.
Aprire nuovi scenari significa trovare soluzioni digitali
Se da un lato, l’attuale approccio analogico al diario paziente costituisca di fatto la prassi comune e l’abitudine consolidata, dall’altro la sua gestione mediante il digitale potrebbe aprire nuovi scenari, contestualizzando il diario all’interno di una piattaforma di comunicazione integrata anche in grado di scambiare informazioni con altri strumenti di terapia intensiva ed orientata a supportare il follow-up del paziente a seguito della sua dimissione.
Il diario paziente facilita la comunicazione tra paziente e familiari
Anzitutto renderebbe possibile in qualunque momento durante la degenza, l’accesso e la compilazione mediante dispostivi mobili da parte del personale sanitario ma soprattutto dai familiari. Questi ultimi in particolari potrebbero accedere al diario anche in viaggio o da casa, catturando così frammenti di vita vissuta che altrimenti resterebbero per sempre negati al paziente.
Inoltre la compilazione delle informazioni, potrebbe avvenire mediante molteplici canali mediatici, quali foto, audio, riconoscimento del dettato e disegni a mano libera senza precludere la possibilità di aggiungere testo olografo così da preservare la piena identità e personalità degli autori. Sul fronte poi dell’accesso in consultazione lo stesso diario potrebbe diventare strumento di supporto psicologico utile al familiare anche durante la degenza del proprio caro.
Il diritto alla privacy è garantito
Oggi peraltro, il quaderno cartaceo che sta in reparto è potenzialmente accessibile a chiunque sia ivi presente senza nessun controllo dell’identità, del ruolo e senza garantire alcuna tracciabilità di chi vi ha acceduto esponendo lo strumento a rischi privacy e sicurezza della sua integrità.
In ultimo, il dato digitale per sua natura consente ricerche strutturate attraverso parole chiave, facilitando enormemente qualunque metodo di ricerca sistematica di informazione ex-post.
Il diario paziente è molto utile per la gestione del follow-up clinico del paziente
Riguardo poi alla piattaforma di comunicazione integrata cui abbiamo inizialmente accennato, è chiaro come il diario paziente concepito su supporto digitale, favorirebbe la gestione di informazioni strutturate post dimissioni sia rispetto ai sintomi da stess post traumatico ma anche rispetto al decorso di eventuali parametri clinici (follow-up clinico del paziente).
Siamo convinti che questo approccio consentirebbe di valorizzare il diario paziente all’interno dell’ecosistema integrato di terapia intensiva, interoperabile con altri strumenti come la cartella clinica elettronica e dispositivi di comunicazione aumentativa e alternativa.