In occasione dell’ultimo articolo (leggi qui), abbiamo visto come le tecnologie “mobile” quali tablet o smartphone, abbiano aperto nuove opportunità, anche nel campo dei dispositivi di CAA.
Oggi completeremo questa panoramica approfondendo le due soluzioni a più alto contenuto tecnologico:
Eye Tracking
Il sistema Eye Tracking è una tecnica di registrazione e analisi dei movimenti oculari utilizzata in vari ambiti di ricerca, clinica e di mercato (le scienze cognitive, la psicologia, l’Human-Computer Interaction, le ricerche di mercato, la ricerca medica).
Attualmente è lo strumento commerciale a più alto contenuto tecnologico nell’ambito della CAA. Nell’uso dell’Eye Tracking per la comunicazione, occorre che la persona con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC), abbia un buon controllo di almeno uno dei due occhi.
Tuttavia alcuni problemi tipici del movimento oculare quali nistagmo e strabismo, midriasi o miosi e ptosi palpebrale possono interferire sul puntamento oculare.
Occorre che la persona abbia quindi adeguata visione oculare, cioè assenza di problemi oggettivi. Inoltre la persona con BCC, deve essere in grado di mantenere la posizione di fronte al monitor, cioè saper mantenere o ritrovare la postura autonomamente o con l’aiuto di ausili posturali.
In ultimo sono necessarie abilità cognitive adeguate al compito quali saper leggere e saper memorizzare procedure necessarie ad utilizzare le varie funzioni (Amantis et al., 2011; Arias, López, Quesada, & Guerrero, 2016).
In sintesi, l’eye tracking, si propone come uno strumento molto valido per chi è in grado di compiere solo movimenti residui limitati agli occhi, d’altro canto richiede qualche giornata per la fase di apprendimento che deve essere coadiuvato da un operatore specializzato.
Brain Computer Interface (BCI), come tecnica assistiva
Le BCI forniscono una connessione diretta tra il cervello e un dispositivo esterno (ad esempio un computer).
Le BCI possono essere considerate tecnologie assistive che consentono alle persone totalmente paralizzate o con gravi limitazioni motorie con BCC di comunicare.
Nonostante sin dagli anni settanta si sia iniziato a sperimentare l’idea di comunicare attraverso l’attività cerebrale, ci sono stati solo pochi studi sull’usabilità delle BCI e c’è una generale mancanza di studi che si occupano della valutazione di questa tecnologia per le persone con BCC (Bisogni Comunicativi Complessi), nonostante numerosi progetti per implementarla (Federici & Scherer, 2013).
Al momento quindi, la BCI, benché’ sia molto promettente, è ancora utilizzata limitatamente a progetti di ricerca o prototipi, e non può ancora considerarsi una tecnologia commercialmente matura.
DICo® 1000, un democratico accesso alla tecnologia, di facile apprendimento e intuitivo
In occasione dei prossimi approfondimenti, illustreremo come si differenzia la tecnologia Dico® 1000, così da proporsi come soluzione di valore rispetto al bisogno comunicativo di una certa fascia di pazienti.
DICO partecipa al SIAARTI
Nel frattempo vi aspettiamo al prossimo 76° Congresso Nazionale SIAARTI a Milano, 28-30 ottobre 2022 presso lo stand A1 di SEDA spa, distributore esclusivo di DICo® 1000 per la terapia Intensiva.