Buone Notizie!
Immaginiamo un mondo senza voce, privo della capacità di parlare, cantare, esprimere emozioni o trasmettere pensieri. Sarebbe un mondo silenzioso, privo di colore e di vita. Ma fortunatamente, noi siamo dotati di un prezioso strumento.
In occasione della Giornata Mondiale della Voce, è importante riflettere sull’importanza fondamentale della comunicazione nella nostra vita quotidiana e, in particolare, nei contesti di cura acuti dove una sola parole con chi ti assiste può fare la differenza!.
Comunicazione in Terapia Intensiva: Come l’assenza di dialogo incide sul benessere psicologico dei Pazienti
La mancanza di comunicazione può rendere i pazienti ancora più vulnerabili, contribuendo allo stress e agli incubi che spesso accompagnano il tempo trascorso in terapia intensiva. Inoltre, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo del delirio, una disfunzione cerebrale acuta che colpisce molti pazienti ricoverati, soprattutto quelli sottoposti a ventilazione artificiale.
Questa perdita non solo genera grande sofferenza emotiva per i pazienti e i loro familiari, ma può anche ostacolare le cure stesse, creando un divario nella comunicazione tra pazienti e operatori sanitari.
Come nasce un’idea?
È davvero interessante vedere come un’idea sia nata direttamente sul campo, ovvero in Terapia intensiva.
L’idea innovativa di Dico®1000, il comunicatore ad alta tecnologia per la comunicazione assistiva è nata direttamente sul campo dall’intuizione del Professor Giacomo Bellani (ascolta intervista) e ad oggi, rappresenta una risposta concreta a una delle sfide più significative.
E non ci fermiamo qui…
Ma l’innovazione di Dico Technology non si ferma qui: stiamo lavorando attivamente per migliorare ulteriormente la tecnologia proprietaria al fine di supportare la valutazione precoce del delirio in terapia intensiva, riducendo così l’impatto clinico ed economico di questo evento avverso. In questo modo, Dico® 1000 non solo migliora la qualità della vita dei pazienti, ma contribuisce anche a ottimizzare le cure e a ridurre i costi associati alle complicanze del delirio in terapia intensiva.